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martedì 20 dicembre 2011

La posta di Babbo Natale

Si è diffusa nel tempo l'idea che Babbo Natale possa esaudire i desideri dei bambini, portando loro ciò che più desiderano, grazie alle lettere che questi gli scrivono.
Curioso è il fatto che nel 1974 tre impiegati delle poste canadesi di montreal, avendo notato la grande massa di lettere che arrivavano ogni anno per Babbo Natale, decisero di rispondere alle centinaia di bambini, dando vita alla vera e propia posta di Babbo Natale.
L'anno successivo ricevettero ancora più lettere, e poi sempre di più, tanto che nel 1983, le poste canadesi hanno indetto un servizio di posta speciale solo per Santa Claus (Babbo Natale), in cui il codice di avviamento postale è "HOH OHO".

venerdì 16 dicembre 2011

La vera storia di Babbo Natale

Antica illustrazione datata 1881
 di Thomas Nast
che insieme
 a Clemente Clark
 ha contribuito a creare
la moderna immagine di
 Babbo Natale
Il Babbo Natale che oggi tutti conosciamo è vestito con un abito ed un cappello rosso fuoco bordato da una pelliccia bianca che sembra quasi neve, porta i regali a tutti i bambini buoni del mondo con la sua slitta trainata da renne nella notte più magica dell'anno, abita nel Polo Nord, entra dal camino per lasciare i doni sotto l'albero addobbato per l'occasione. Ma qual'è la vera storia di Babbo Natale?
Nel 1931 il disegnatore della Coca-Cola, Huddon Hubbard Sundblom, ispirandosi a una descrizione ideale di un commesso viaggiatore pieno di pacchetti arrivò a disegnare l'attuale immagine di Babbo Natale. Esiste però un antecedente di Babbo Natale in San Nicola di Bari, vescovo di Myra. La leggenda più antica su San Nicola ha subito leggere correzioni per renderla adatta ai bambini, ma così raccontava: un padre, ridotto all disperazione dalla grave situazione nella quale viveva e non avendo la possibilità di assegnare una dote alle tre figlie, decise di farle prostituire. San Nicola prendendo a cuore la situazione delle tre fanciulle, per due notti consecutive lanciò un sacco di monete d'oro all'interno della loro casa. Al terzo giorno trovò le finestre chiuse ed allora calò il sacco dal camino. Intorno ad esso erano stese delle calze che si riempirono di monete d'oro. Grazie a questo, il padre riuscì a dare in moglie una delle tre figlie, allontanandole dal peccato, Nicola era solito fare regali generosi e nell'immaginario comune diventò il "portatore di doni" nella notte del 6 dicembre (San Nicola) e successivamente nella notte di Natale.
Il culto di San Nicola che si era diffuso nel nord Europa, fu poi portato dagli immigrati olandesi in America. Il santo in olandese veniva chiamato "Sinter Klass" ma negli Stati Uniti si affermò come Santa Klaus.
Con il trascorrere del tempo il suo aspetto mutò, il cappello vescovile divenne un cappuccio a punta, l'abito pur rimanendo rosso si trasformò in giacca e pantaloni orlati di pelliccia bianca, mantenne la folta barba bianca ma ingrassò non poco, infine dall'America tornò in Europa trasformato nel Babbo Natale sorridente e instancabile nel distribuire i regali, propio come San Nicola di cui mantiene lo spirito e la capacità di donare.

martedì 13 dicembre 2011

Santa Lucia

In alcune città d'Italia esiste una tradizione legata ai "doni di Santa Lucia" e il 13 dicembre è una ricorrenza molto attesa dai bambini. Secondo la tradizione, la bella fanciulla siciliana fu accecata e propio per questo è considerata e festeggiata come la santa della luce. La notte dell'attesa sembra ai bambini interminabile ed è famoso il proverbio: "la notte di Santa Lucia è la più lunga che ci sia". nella fantasia dei più piccoli, favorita dai racconti degli adulti, Santa Lucia arriva dal cielo, su un carretto pieno di doni, trainato da un asinello. Perciò mettono sulle porte di case fieno e latte per l'asinello e biscotti per la santa. Spesso nei giorni che precedono la ricorrenza qualcuno, per rendere più suggestiva l'attesa, passa nelle strade suonando un campanello. I bambini, preoccupati, si nascondono perchè, secondo la leggenda, non possono vedere la santa, che potrebbe gettare nei loro occhi la cenere.

sabato 10 dicembre 2011

Il presepio

Dobbiamo il "nostro" presepe attuale a San Francesco d'Assisi, che nel 1224 decise di creare la prima Natività come era veramente descritta nella Bibbia. Egli amava il Signore con tutto il suo essere e voleva ricordare agli uomini la nascita di Gesù nella povertà e nei disagi.
Il frate assistette nel 1222 a Betlemme alle funzioni liturgiche della sua nascita. Ne rimase talmente colpito che, tornando in Italia, chiese a papa Onorio III di poterle ripetere per il Natale successivo. Ma il papa, essendo vietati dalla Chiesa i drammi sacri, gli permise solo di celebrare la messa in una grotta naturale invece che in chiesa. Il presepe che San Francesco creò nella grotta di Greggio, fatto di figure intagliate, paglia e animali veri, divenne molto popolare, di una popolarità travolgente che crebbe fino ad espandersi in tutto il mondo. Il primo presepe con tutti i personaggi risale al 1283, per opera di Arnolfo di Cambio, scultore di otto statuine lignee che rappresentavano la natività e i Magi. Questo presepe e conservato nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma.
Molti sono i personaggi e i significati simbolici. di un presepe: il bue e l'asinello rappresentano il popolo ebreo e dei pagani; i Magi sono simbolo delle tre età dell'uomo (gioventù, maturità e vecchiaia) e delle tre razze in cui si divide l'umanità (semita, giapetica e camita) e i loro doni (l'incenso, oro e mirra) rapresentano rispettivamente la Divinità di Gesù: la sua umanità e la sua regalità; gli angeli sono esempi di creature superiori; i pastori sono l'umanità da dirimere.

giovedì 8 dicembre 2011

Immacolata Concezione

L’Immacolata Concezione di Maria è un dogma della Chiesa Cattolica, proclamato ufficialmente l’8 dicembre 1854 da Papa Pio IX. Come la maggior parte dei dogmi, tuttavia, anche questo non introduce alcuna novità, ma viene a “certificare ufficialmente” e formalmente una realtà già ampiamente riconosciuta e di antica tradizione.
Già gli antichi Padri della Chiesa d’Oriente, nell’esaltare la Madre di Dio, avevano avuto espressioni che la ponevano senza alcun dubbio al di sopra del peccato originale. L’avevano chiamata: “Intemerata, incolpata (nel senso di “senza colpa”), bellezza dell’innocenza, più pura degli Angioli, giglio purissimo, germe non- avvelenato, nube più splendida del sole, immacolata “.
L’indicare il dogma dell’Immacolata Concezione come una “invenzione del 1800″ è un clamoroso falso storico, poichè la tradizione di Maria Immacolata e senza peccato risale ai primi secoli del cristianesimo. Papa Pio IX ha solo “certificato” e ufficializzato tale lunga ed affermata tradizione.
Con questo dogma dell’Immacolata Concezione di Maria si vuole infatti indicare quel particolare privilegio in virtù del quale la Madonna, piena di grazia e benedetta tra le donne, in vista della nascita e della morte di Cristo, fu sin dal primo momento della sua concezione, per singolare privilegio di Dio, preservata immune da ogni macchia della colpa originale.
Al contrario di come molti erroneamente pensano, la festa dell’Immacolata Concezione dell’8 dicembre si riferisce al concepimento “immacolato” di Maria e non al concepimento verginale di Gesù.
Spesso parlando dell’Immacolata Concezione ci si sofferma esclusivamente sull’assenza del peccato originale, mentre è anche molto importante evidenziare l’aspetto della pienezza di grazia che questo singolare privilegio ha comportato per la Madonna (come recitiamo nell’Ave Maria). In virtù del suo immacolato concepimento, Maria è l’unica creatura che ha vissuto davvero in pienezza la propria esistenza secondo il piano di Dio, l’unica che ha sempre amato Dio profondamente e in modo pieno sopra ogni cosa.

mercoledì 7 dicembre 2011

L'agrifoglio

L'usanza di decorare la casa con ramoscelli di pungitoglio è una delle più antiche e gioiose tradizioni natalizie. Si credeva che le foglie acuminate e pungenti come armi di difesa avessero il potere di scacciare gli spiriti maligni. Pianta sempre verde e simbolo di vita perenne, con le sue bacche rosse esprime esultanza e gioia e si accompagna bene alla letizia della nascita di Gesù.
Una leggenda narra la storia di un piccolo orfanello che viveva presso alcuni pastori quando gli angeli araldi apparvero annunciando la lieta novella della nascita di Cristo. Sulla via di Betlemme, il bimbo intrecciò una corona di rami d'alloro per il neonato re. Ma quando la pose davanti a Gesù, la corona gli sembrò così indegna che il pastorello si vergogno per il suo dono e cominciò a piangere. Allora Gesù bambino toccò la corona, fece in modo che le sue foglie brillassero di un verde intenso e cambiò le lacrime dell'orfanello in bacche rosse. Queste ultime sono anche uno dei cibi preferiti del pettirosso, l'uccellino che cercò di alleviare la sofferenza di Gesù sulla croce, beccando le spine della dolorosa corona, tanto da avere il petto arrossato dal sangue divino.